[ anno 387 ]
Morte di santa Monica
Ad Ostia muore Monica, madre di etnia berbera di Agostino d’Ippona (sant’Agostino). Verrà venerata come santa dalla Chiesa di Roma.
Ad Ostia muore Monica, madre di etnia berbera di Agostino d’Ippona (sant’Agostino). Verrà venerata come santa dalla Chiesa di Roma.
Giovanni Colonna fugge da Roma ed il condottiero Paolo Orsini prende possesso del Vaticano in nome di papa Innocenzo VII.
Rimasto praticamente senza più guarnigioni, l’antipapa Giovanni XXIII si rifugia a Castel Sant’Angelo; nel frattempo ordina al senatore Riccardo de Alidosiis di eseguire quotidiane condanne a morte degli oppositori ad opera della Polizia.
Il condottiero Attendolo Sforza, in nome di Giovanna II di Napoli, prende possesso di Roma e nomina il senese Giovanni Spinelli senatore. Intanto il cardinale Pietro Stefaneschi viene rinchiuso nelle prigioni di Castel Sant’Angelo per ordine del cardinale Giacomo Isolani.
In Vaticano si riuniscono in conclave 22 cardinali in seguito alla morte di papa Pio II. Prima di procedere al voto giurano su un decreto che dovrà limitare l’autorità del pontefice a favore del Sacro Collegio; il nuovo papa dovrà poi convalidare tale decreto tramite un’apposita bolla.
A Roma nasce Alessandro Farnese: sarà uno dei più importanti militari del XVI secolo e le sue vittorie, in particolar modo al servizio della Spagna, contribuiranno alla formazione degli assetti politici dell’Europa moderna.
Il restauro del ponte di Santa Maria viene affidato dal Consiglio Municipale di Roma a Michelangelo.
Sisto V
Nel palazzo del Quirinale muore papa Sisto V, nato Felice Peretti. Passerà alla storia, tra l’altro, per il famoso detto “mejo ‘n morto dentro casa / che ‘n marchisciano fori la porta”, dovuto alla sua decisione di affidare ai suoi compaesani marchigiani la carica di esattori delle tasse, non fidandosi dei funzionari romani.
Un’ambasciata dello scià di Persia Abbas I viene ricevuta da papa Paolo V: ha per oggetto i missionari dell’ordine dei Carmelitani Scalzi che operano nel suo regno.
Un cronaca di Giacinto Gigli riporta preoccupanti malumori popolari: “Adi 27. di Agosto fu Consiglio Secreto in Campidoglio perché il Papa voleva 800 mila scudi dal Popolo Romano, et bisognava pensare il modo di trovarli… Per questo il popolo mormorava, et anco per un’altra tassa, che già si stabiliva per la Guglia, et per la Fontana di Piazza Navona… Il Popolo diceva molte cose, et che non era tempo da far questa spesa, mentre vi era bisogno di proveder del grano, et furno trovati attaccati a quelle pietre diversi motti, et uno in particolare, che diceva così: «Noi volemo altro che Guglie, et Fontane / Pane volemo, pane, pane, pane». Altri motti vituperosi furno pubblicati contro D. Olimpia, tanto che si diceva, che erano state ordinate molte spie, persone che andavano vestite di seta per scoprire gli autori delle Pasquinate”. Il papa in questione è Innocenzo X.
Il diarista Francesco Valesio riporta che “Questa mattina furono condotte per la città sopra asini tre donne per colpe diverse: una vecchia frustata per sensale [mediazioni] d’amore, due giovani, una, già serva del cavaliere Renzoli, per eredità espilata ed essersi rivoltata alla corte. E l’altra per concubinato e queste condannate per tre anni alle carceri di Ripa”.
Attraverso un decreto l’Università “La Sapienza” viene inquadrata nella legislazione nazionale.
L’imperatore d’Etiopia Menelik II, arrivato in visita a Roma il giorno prima, viene ospitato a villa Mirafiori sulla via Nomentana. L’avvenimento è accompagnato da grande curiosità da parte dei romani, complici gli abiti sontuosi indossati dai dignitari, la ricchezza e la stravaganza dei doni e la deferenza di Menelik II verso il re d’Italia Umberto I (“non avrei mai creduto un giorno di dimenticare di essere scioano [etiope] per desiderare d’essere italiano”). In evidente contrasto con l’affetto dichiarato dai quotidiani nazionali verso i “fratelli abissini”, il giornale romano “Il Cracas” riporta l’avvenimento con uno stupore misto a ripugnanza dal sapore marcatamente razzista, come testimonia l’incipit dell’articolo: “Lunedì 26 p. p. giunse a Roma la missione scioana di Menelik Negus [re] d’Abissinia, fischiata dal pubblico numerosissimo. Sono tutti neri come la fuliggine…”.
Nel contesto della I Guerra Mondiale l’Italia, già in conflitto contro Austria e Turchia, dichiara guerra anche alla Germania.
Su iniziativa di Costanzo Ciano, unificando la SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari), la Radiofono e la Radio Araldo, nasce l’Unione Radiofonica Italiana (URI): lo scopo dello Stato è quello di avere l’esclusiva delle diffusioni via etere. Si tratta a tutti gli effetti della genesi dell’odierna RAI (Radiotelevisione Italiana).
Nelle sale cinematografiche viene proiettato per la prima volta “Vacanze romane”, iconico film interpretato da Gregory Peck e Audrey Hepburn che simboleggia, tra una Vespa Piaggio e la Bocca della Verità, il mito senza tempo dell’Italia e di Roma.
Accompagnato dal vescovo di Danzica Tadeusz Goclowski, il candidato alla presidenza della Repubblica polacca Lech Walesa giunge a Castel Gandolfo, residenza estiva del papa, per un incontro privato col pontefice Giovanni Paolo II.
Durante un permesso d’uscita dal carcere Angelo Izzo, uno dei tre seviziatori del “Massacro del Circeo” del 1975, scompare rendendosi latitante.
Durante alcuni lavori, una ruspa dell’ENEL (Ente Nazionale per l’Energia Elettrica) apre una voragine portando alla luce il vecchio acquedotto Anio Vetus che attingeva dal fiume Aniene.