[ anno 51 ]
Nasce Domiziano
Nasce il futuro imperatore Tito Flavio Domiziano.
Nasce il futuro imperatore Tito Flavio Domiziano.
Le forze fedeli a Vespasiano comandate da Marco Antonio Primo sconfiggono l’esercito dell’imperatore Vitellio nella seconda battaglia di Bedriaco, nell’attuale Lombardia.
Di ritorno da Costantinopoli, papa Costantino raggiunge Roma poco dopo che l’esarca Giovanni Rizocopo, che aveva spadroneggiato in sua assenza, era già partito alla volta di Ravenna.
Ad Aquisgrana l’arcivescovo di Colonia incorona re di Germania Rodolfo d’Asburgo, il quale invia il suo cancelliere Ottone di Spira da papa Gregorio X ad Orvieto con la richiesta dell’incoronazione imperiale.
Il filosofo e politico Niccolò Machiavelli giunge a Roma.
Accompagnato da 24 cardinali, papa Clemente VII giunge a Bologna, dove dovrà incoronare come imperatore Carlo V.
Per sancire la fine della Guerra dei Trent’Anni, viene firmata la Pace di Westfalia, con la quale vengono dettate condizioni sfavorevoli per la Chiesa di Roma.
Il cronista Francesco Valesio racconta che “Sono giunte qua da Napoli molte donne di male affare, stante che il nuovo re [di Napoli, Carlo III] le ha discacciate da’ quartieri della città e racchiuse ne’ borghi con guardie alle porte”.
Pubbliche punizioni a Roma raccontate da Francesco Valesio: “Questa mattina fu data la corda [legare i polsi del condannato dietro la schiena per poi sollevarlo con la stessa corda e lasciarlo sospeso a mezz’aria] a quattro persone al Corso ed il giorno alle 22 ore a un ebreo matarazzaro che avea poste le mani in petto ad una giovane cristiana”.
Essendo implicati nei moti di Macerata del 1817, altri carbonari vengono giudicati dal Tribunale di Roma: cinque di loro sono condannati a morte e altri due al remo perpetuo. Ma papa Pio VII commuta le condanne a morte in remo perpetuo e quelle al remo perpetuo in 20 anni di carcere.
Il diarista Agostino Chigi, raccontando i funerali della principessa Borghese, fa emergere l’affetto del popolo nei suoi confronti: “Questa sera è stato trasportato a Santa Maria Maggiore il corpo della Principessa Borghese; la carrozza dove era il corpo, era tirata a mano spontaneamente (oltre i cavalli) da molte persone; una quantità di gente di ambedue i sessi la seguiva recitando ad alta voce il Rosario, in riconoscenza delle sue virtù, e specialmente della sua carità: il che ha prodotto una commozione generale nella immensa quantità di popolo, che era accorso nella strada al passaggio del convoglio funebre”.
Prevedendo un’incursione di Garibaldi dalla via Salaria, i soldati pontifici fanno saltare Ponte Salario.
Due interessanti notizie riportate dal giornale “Il Cracas”. La prima: “I vetturini, nel passaggio dei pellegrini, scioperarono, perché si era organizzato per i medesimi un servizio speciale di omnibus a loro danno”. La seconda è che “Carlo Santoponte di Torre del Greco ha donato al nostro Museo zoologico 30 scelti esemplari di coralli diversi, madrepore, carofille e oculine provenienti dalle Indie e dal Mediterraneo”.
Alessandro Guiccioli viene nominato sindaco di Roma.
Roma è in festa: nella chiesa di Santa Maria degli Angeli si celebra il matrimonio tra il principe ereditario Vittorio Emanuele III e la principessa Elena di Montenegro. Un tappeto rosso collega la stazione Termini alla chiesa per impedire che la principessa tocchi il suolo italiano prima di diventare moglie del futuro sovrano. I romani applaudono con autentico entusiasmo la bellezza della sposa e l’esotica varietà del suo seguito.
Viene bandito un concorso per assegnare la realizzazione del monumento ai Caduti delle Fiamme Gialle della I Guerra Mondiale, da collocarsi presso la caserma di via XXI Aprile.
I ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Konstantin von Neurath firmano a Berlino un protocollo di intesa fra Italia e Germania: è la nascita dell’Asse Roma – Berlino.
In previsione del “periodo di tempo in cui la Capitale potrà eventualmente non ospitare il Governo italiano né le forze tedesche di protezione, nel quale periodo Roma correrebbe il rischio, in un primo tempo, di trovarsi in balia della delinquenza e della teppa irresponsabile e – purtroppo – (a quanto si suppone) ancora armata, e in un tempo successivo occupata e dominata dalle truppe angloamericane”, il prefetto di Roma invia al maresciallo Rodolfo Graziani un documento per chiedere che si applichi con urgenza la dichiarazione di “Roma città aperta”, espressione con la quale si intende una città ceduta alle forze nemiche senza combattimenti, per evitarne la distruzione.
Il ministro della Pubblica Istruzione Guido De Ruggiero vara a Roma il decreto che reintegra gli 11 docenti universitari allontanati dall’insegnamento per non aver giurato fedeltà al regime fascista. L’iter è però condizionato da una valutazione caso per caso, espediente adottato appositamente per impedire il reintegro di Ernesto Buonaiuti, inviso al Vaticano in quanto ex sacerdote e per il quale la Curia pretende la definitiva estromissione dall’insegnamento.
Il mondo intero è angosciato per la “Crisi di Cuba” tra U.S.A. e U.R.S.S. A Roma papa Giovanni XXIII fa recapitare presso le ambasciate americana e sovietica un appello nel quale invita entrambe le parti ad agire con il “massimo giudizio e prudenza”. Il pontefice ripete l’appello anche dai microfoni di “Radio Vaticana” a “coloro che portano le responsabilità del potere” affinché “ascoltino il grido angosciato dell’umanità che invoca la pace”.
In base all’ultimo censimento, a Roma si contano 2.739.952 cittadini.
L’esistenza dell’organizzazione “Gladio” viene rivelata dal presidente del Consiglio, il democristiano Giulio Andreotti, descrivendola come una “struttura di informazione, risposta e salvaguardia”: ma verrà accusata di essere una organizzazione parallela ai servizi segreti, coinvolta in trame cospirative ed episodi stragistici.